Ogni tanto buttano la maschera
Quello che è successo nel nostro Paese, che sembra innamorato perso dei lupi, potrebbe sembrare incredibile, invece è purtroppo la verità.
Il valoroso PD ha buttato ancora una volta la maschera e, dopo aver “galleggiato” e “traccheggiato” per anni in materia ambientale e venatoria, ha mostrato un aspetto animalista che appare non solo antiscientifico ma anche politicamente incomprensibile. Sì, incomprensibile, perché dimostra una totale indifferenza sia nei confronti degli allevatori, sia nei riguardi della stessa popolazione civile che abita in campagna, nei piccoli centri rurali e perfino nelle periferie degradate di molte metropoli che sono ormai terreno di conquista dei nostri simpatici lupetti.
Ora, a parte il fatto che tale declassamento, fortemente voluto dalla stragrande maggioranza dei Paesi europei, è stato deciso da un organismo scientifico internazionale come il Comitato permanente della Convenzione di Berna e non da una organizzazione europea di cacciatori, è indispensabile ricordare che nessun’altra Nazione annovera sul suo territorio gli oltre 5.000 grandi carnivori che scorrazzano in Italia.
Inoltre, c’è da aggiungere che, al di là delle previsioni drammatiche di qualche gruppo animalista, nessuno si sogna (e invoca!) l’apertura della caccia al lupo che, giustamente, diventa una specie non più “strettamente protetta” ma semplicemente “protetta”.
Chissà, forse questa assurda presa di posizione – che fa il paio con la disgustosa decisione dell’Emilia-Romagna di autorizzare il massacro dei colombacci – è stata motivata dalla paura di perdere una manciata di voti animalisti in favore dei più estremisti 5Stelle e AVS.
Beh, se questa rincorsa verso le posizioni animaliste più intransigenti rappresenta l’unico modo che ha il PD di fare politica ambientale, siamo messi davvero molto male.
Roma, 24 aprile 2025
IL PRESIDENTE
Paolo Sparvoli
