Dalle parole ai fatti
Contrariamente a qualche consorella che di fronte a questo scempio tecnico e legislativo ha quasi fatto finta di niente, la Libera Caccia, dopo aver severamente stigmatizzato la delibera della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, n 2154 del’11/11/2024 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della regione BURERT n 55 del 12/03/2025 avente per oggetto: “approvazione del piano di controllo del colombaccio in Emilia-Romagna” ha fatto predisporre un ricorso per “La disapplicazione e/o l’annullamento, con istanza di sospensione, della delibera stessa.”
A nostro avviso, infatti, questo che viene pomposamente chiamato piano di controllo è, in realtà, una vera e propria operazione di sterminio da attuare in un periodo di caccia chiusa che coincide con la delicata fase della nidificazione e delle cure parentali di una specie aviaria migratrice che non può in alcun modo essere considerata un bene esclusivo della regione bensì patrimonio di tutta l’Ecozona Paleartica.
Come è nostra abitudine, non ci siamo limitati a stilare brevi e sterili comunicati stampa ma perseguiamo tutte le strade possibili per impedire che una simile strage venga impunemente perpetrata.
Non solo perché il provvedimento adottato dalla giunta regionale potrebbe essere validamente sostituito da una diversa e più ampia regolamentazione dei tempi e dei capi prelevabili nel corso della normale della stagione venatoria, ma anche perché riteniamo che la vera e propria “mattanza” ipotizzata sia un atto di assoluta inciviltà e insensibilità ambientale contro il quale, inspiegabilmente, non si sono levate le critiche del mondo animalista e delle stesso ISPRA che, normalmente, è sempre stato attento e sensibile alle sovrapposizioni.
Pertanto, come già annunciato in un precedente intervento, oggi lo Studio Legale incaricato dalla Libera Caccia ha depositato il ricorso per “La disapplicazione e/o l’annullamento con istanza di sospensione, della delibera stessa”.
Sarà ovviamente nostra cura informare tempestivamente i Soci e tutti i cacciatori italiani sugli sviluppi di tale ricorso.
Roma, 26 marzo 2025
Il Presidente
Paolo Sparvoli