A Cesare quello che è di Cesare

Dopo il silenzio assordante che è durato decenni, e dopo l’ostilità preconcetta e ideologica che ha caratterizzato l’operato di Ispra e le azioni di tanti politici e alti burocrati nei vari palazzi del potere,
finalmente stiamo assistendo ad un lieve ma significativo cambiamento di rotta.
Non solo Ispra sembra diventato più pragmatico e più scientifico – era ora! – ma anche il governo nazionale e quello europeo stanno prendendo le doverose distanze da una visione assolutamente miope e distorta delle complesse problematiche ambientali che vanno dalla minaccia spaventosa della PSA alla assoluta insostenibilità di alcune specie, soprattutto aliene e problematiche per l’economia rurale, la sicurezza pubblica e la biodiversità.
Dopo le cocenti delusioni della scorsa estate – che però fummo gli unici a giustificare e a non drammatizzare eccessivamente – ora è doveroso prendere atto di quanto il governo ed alcuni politici hanno fatto e continuano a fare, spesso senza troppo clamore, in favore di una nuova visione della caccia e del ruolo fondamentale rivestito dai cacciatori moderni.
È quindi obbligatorio dare a Cesare quello che è di Cesare, ringraziando non solo l’on. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e il Prof. Gilberto Pichetto Fratin, a capo del dicastero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, ma anche molti altri politici, fra i quali l’on. Francesco Bruzzone, per il loro lavoro coraggioso e tenace a difesa non solo di un ambiente sempre più ammalorato ma anche dei cacciatori che appartengono ad una categoria di cittadini di serie “A” e come tali non solo non devono essere criminalizzati ma vanno rispettati come avviene nella stragrande maggioranza dei Paesi civili.

Roma, 20 febbraio 2025

Il Presidente
Paolo Sparvoli

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento